I progetti riformatori del governo piemontese erano troppo ambiziosi in relazione sia alla realtà locale, dove vigevano privilegi ormai radicati, sia in relazione alla politica estera, dal momento che la situazione internazionale era instabile e precaria e soprattutto si inaspriva sempre più il conflitto con la Santa Sede, che aveva colpito l’isola con l’interdetto.

Al clero si poneva la scelta dilacerante della fedeltà al papa o al sovrano. Il numero dei sostenitori della politica riformistica piemontese si ridusse sempre di più dinanzi ad un mare di ostilità e di indifferenza, mentre le difficoltà crescenti fecero sorgere nella classe dirigente piemontese l’idea di progetti alternativi di compensazioni territoriali.

Nel giugno del 1718 una flotta, spagnola che aveva appena riconquistato la Sardegna, si diresse verso la Sicilia con l’aperta intenzione di riconquistarla per riportarla sotto il governo di Madrid. Lo sbarco avvenne presso Solanto il Iº luglio 1718; Palermo fù riconquistata dagli Spagnoli e successivamente anche Messina.I baroni siciliani ed il popolo mandarono messaggi di consenso alla Spagna e, quando il generale Lede si presentò alle porte di Palermo, gli dettero il benvenuto le maestranze ed i senatori, che indossavano costumi spagnoli. Essi pretesero, però l’assicurazione da parte della Spagna del mantenimento dei loro privilegi e di non dovere ospitare nelle loro case soldati spagnoli.

Gli Austriaci risposero all’aggressione spagnola, che violava il trattato di Utrecht del 1713, mandando in Sicilia un esercito al comando del generale Claudio Florismondo di Mercy. L’isola fù teatro di scontri sanguinosi tra Spagnoli ed Austriaci (la battaglia di Francavilla nel 1719, che vide vincitrice la Spagna, fù uno scontro di dimensioni tali da richiamare le battaglie dei tempi dei Romani).Vittorio Amedeo, già scoraggiato dalle difficoltà precedentemente incontrate nell’attuazione delle riforme, acconsent di buon grado a cedere la Sicilia all’Austria, accettando in cambio la Sardegna. Egli entrò a far parte della lega antispagnola, formata da Inghilterra, Francia e Austria Nel febbraio del 1720 con la firma del trattato di Londra tra le potenze alleate l’imperatore Carlo VI d’Asburgo divenne re di Sicilia.