Un viaggio a ritroso nella storia della Sicilia. Dalla colonizzazione greca all’arrivo dei Borboni.

Stralcio di un'antica carta topografica della Sicilia

Stralcio di un’antica carta topografica della Sicilia centrale

La storia della Sicilia ha inizio nell’VIII sec.a.C. con la colonizzazione greca, ma anche della sua preistoria ci rimangono numerose testimonianze, che hanno inizio dal 20.000 a.C. (uno dei musei archeologici più importanti della Sicilia è il “Paolo Orsi” di Siracusa).

L’importante ruolo che l’isola ha da sempre esercitato nella storia è in gran parte dovuto alla sua posizione, al centro del Mediterraneo, che la pone come crocevia tra il Mediterraneo occidentale e quello orientale, tra l’Europa e l’Africa. Questa posizione, che l’ha fatta oggetto di migrazioni e di invasioni, ha determinato il succedersi ininterrotto di dominazioni nei secoli (Sicani, Fenici, Elimi, Siculi, Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Francesi, Spagnoli).

La Sicilia visse periodi di grande splendore dal punto di vista politico ed economico sotto i Greci, gli Arabi, i Normanni, gli Svevi, e di essi ci restano splendidi monumenti: tra i più famosi i templi di Agrigento e di Segesta, il teatro greco di Siracusa, le splendide costruzioni palermitane del periodo normanno (la Cappella Palatina, il duomo di Monreale, la cattedrale di Cefalù, la nuova cattedrale di Palermo, la Zisa, la Cuba).

Le civiltà dei popoli che hanno dominato sull’isola hanno lasciato tracce incancellabili nella sua storia e si sono fuse con la sua cultura, che risulta composita, ma nello stesso tempo unitaria, armonica e senza dubbio molto ricca. Il succedersi di dominazioni di popoli diversi non ha causato, però, nette cesure nella storia della Sicilia, ma è rimasta costante una tradizione di esperienze ormai sedimentate, che le danno la fisionomia inconfondibile di un paese di antica civiltà.

Le sue vicende, testimoniate anche dal patrimonio artistico, uno dei più grandi dell’Occidente, diversificano la sua storia da quella del resto d’Italia, ma non la rendono per questo meno significativa, anzi alcuni aspetti della sua storia precorrono quella della penisola, come quando nel periodo napoleonico, mentre in Italia sorgevano repubbliche nominalmente nel segno di “libertà, uguaglianza e fratellanza”, ma di fatto sottomesse a Napoleone, in Sicilia sorgeva, anche se per breve tempo, un esperimento di monarchia costituzionale, sul modello di quella inglese di consolidata tradizione, mentre l’Italia avrebbe avuto una monarchia costituzionale solo molto più tardi.

Quando la storia della Sicilia confluì in quella d’Italia dopo il 1860, sopravvissero a livello sub-politico tradizioni, costumi e valori, come il tema dell’autonomismo, riscontrabili ancora oggi. L’autonomia della Sicilia, riconosciuta dal Governo italiano con lo statuto del 1946, che fu inserito nella costituzione del 1948, non fu un mero espediente tecnico volto ad assicurare migliori funzioni amministrative, ma fu la risposta a spinte vaste e profonde provenienti da antiche motivazioni culturali.

La storia della Sicilia non è stata “tutta lacrime e dolori”, come sostiene lo storico Giustino Fortunato e con lui una certa corrente storica che la guarda con occhio pessimistico; al contrario le ingiustizie, la corruzione e la miseria, che talvolta sono state innegabilmente presenti nella sua storia, hanno suscitato reazioni combattive, e non passività rassegnata.

Il raffronto tra la storia delle due Italie, la settentrionale e la meridionale, quest’ultima considerata in funzione della prima, e quindi di tono inferiore, è impostato dalla moderna storiografia non più in termini italiani, ma europei, e allora si evidenzia adeguatamente il ruolo europeo svolto nel passato dalla Sicilia, che è diverso da quello del resto d’Italia, ma non per questo meno significativo.

Oggi la Sicilia, pur soffrendo di certi fenomeni di degenerazione patologica del tessuto sociale (mafia), ha energie vive e sane, ha una funzione attiva nella storia d’Europa, che tocca allo storico identificare.

Il dibattito è aperto al contributo di tutti.

Sommario

Federico II di Svevia e Isabella di Brienne durante il loro matrimonio celebrato il 9 Novembre 1225

Matrimonio di Federico II di Svevia con Isabella di Brienne, regina di Gerusalemme – 9 Novembre 1225