Coloro rappresentano gli elementi fondamentali della gerarchia di una miniera. Tutto il personale lavorante era ai loro ordini

Il personale tecnico

Era costituito da ingegneri, periti minerari e capomastri. Il loro impiego era necessario in ciascuna miniera, dove erano gravati da grandi responsabilità. Tutto il personale lavorante era ai loro ordini, mentre essi, da punto di vista amministrativo, dipendevano dal direttore, col quale generalmente vivevano in grande armoni, cosa fondamentale per il buon andamento dell’impresa; assieme a lui rappresentavano gli elementi più importanti della gerarchia di una miniera, pertanto percepivano delle buone retribuzioni.

Gli ingegneri e i periti stavano continuamente a contatto con tutto il personale, che dovevano ben conoscere e saper trattare con tatto; visitavano l’interno della miniera per poche ore al giorno, dando le opportune disposizioni su ogni lavoro necessario, mentre spettava ai capomastri il compito di far eseguire i loro ordini.

Il capomastro o "capumastru", rivestiva quindi un ruolo molto importante, soprattutto in epoca in cui erano sconosciuti del tutto o quasi i periti minerari. Egli proveniva dalla schiera dei picconieri, doveva essere stato capopartita, cioè aver guidato per vari anni una squadra al lavoro dimostrando grande bravura, cosa che veniva dimostrata dall’essere stata quella squadra immune da gravi infortuni.

Superato brillantemente questo lungo periodo, egli otteneva la nomina; gli operai lo riverivano con devozione perché in lui vedevano la tecnica acquisita con l’esperienza e lo reputavano spesso superiore a molti periti minerari i quali, usciti da poco dai banchi di scuola, erano ricchi di molta teoria ma poveri di esperienza; si aggiunga a questo il vantaggio che aveva il capomastro per aver lavorato per parecchi anni nella stessa miniera arrivando a conoscere perfettamente la costituzione geologica del giacimento.

Gli ingegneri minerari, dovendo ancora conoscere la miniera che andavano a dirigere, si affidavano ai consigli dei capomastri più anziani. Così la loro esperienza gli consentiva di percepire una retribuzione molto più cospicua di quella degli operai. Normalmente essere capomastro era prerogativa di alcune famiglie, generalmente lo diveniva il figlio maggiore di uno che aveva svolto tale attività lodevolmente.

Il personale sorvegliante

Era costituito da guardie armate diurne e notturne che controllavano costantemente che non fossero asportati zolfo o arnesi da lavoro ad opera di ladri, che spesso bazzicavano nei dintorni, e curavano che nulla fosse tolto dalle cataste e dai cumuli di minerale impostato e già pesato per accrescere con frode i quantitativi di zolfo non ancora misurato, alla qual cosa poteva essere indotto qualche picconiere pagato a cottimo. Vi erano inoltre alcuni "puntunera", aventi il compito di controllare i carusi e che perciò venivano anche chiamati "capurala".

Il personale contabile

Il personale contabile era rappresentato da contabili e da altri impiegati ai quali gli operai davano il nome di "scribacchini". Il loro compito era dei più importanti; essi infatti dovevano annotare gli elementi forniti da capomastri, sorveglianti, pesatori e magazzinieri, onde avere un quadro esatto delle entrate e delle uscite.

Era necessario tenere il conto di ogni singolo lavoratore, annotando le giornate di lavoro, gli oggetti forniti a ciascuno dalla bottega o dal magazzino, e ogni cosa che potesse aiutare a stabilire con esattezza la somma che l’amministrazione doveva pagargli.

Il direttore

Rappresentava il cervello di tutta la macchinosa organizzazione che è stata descritta; egli comandava su tutti i dipendenti, mentre rendeva conto del suo operato solo ai padroni della miniera, che gli lanciavano piena libertà d’azione; godeva di ampio prestigio in tutto l’ambiente minerario, era rispettato da tutti, specialmente se tipo cortese con i lavoratori.

Veniva retribuito lautamente e ciò gli consentiva di condurre una vita agiata. Il suo nome durava indelebile tra gli operai per vari decenni, soprattutto se aveva saputo far prosperare l’azienda facendo si che tutti ne ricevessero i benefici.